Berlusconi comincia a comparire dappertutto…

55e

Berlusconi comincia a comparire dappertutto, come fa sempre quando si avvicinano i grandi appuntamenti elettorali. Rilascia interviste, riempie i telegiornali con il suo faccione sempre più incartapecorito, snocciola dati come sempre falsi che nessuno gli contesta e propone nomi da brivido per le cariche istituzionali per le quali si andrà al voto. Di Berlusconi, ci piace ancora ricordare le sue relazioni con una ragazza minorenne, i suoi irritanti comportamenti quando era premier, le sue promesse mai mantenute e tutti i disastri dei suoi governi che hanno portato di fatto alla difficile situazione economica e sociale che viviamo oggi. E’ anche vero che, intanto, sono sopraggiunte altre difficoltà, la crisi, il fenomeno dell’immigrazione, il terrorismo internazionale, problemi che però, erano presenti anche con lui alla guida del Paese e che ha affrontato fra barzellette, battute, aerei sempre tutti prenotati e ristoranti sempre pieni. A distanza di ormai ventidue anni dalla sua prima apparizione per una candidatura politica, siamo ancora in attesa di qualche risposta chiarificatrice sulle strane circostanze che lo hanno visto diventare il ricco uomo d’affari che è. Tralasciando la Banca Rasini di Milano, dove lavorava il padre, che veniva indicata da Sindona come la banca della mafia che riciclava al nord il denaro sporco e dove hanno avuto conti corrente Pippo Calò, Totò Riina e Bernardo Provenzano, perché Silvio non spiega agli italiani come è riuscito ad appropriarsi di Villa San Martino di Arcore, sottraendola all’allora ereditiera Anna Maria Casati Stampa il cui tutore – guarda un po’ – era un certo Cesare Previti? Ma per carità, sarà sicuramente stato un caso a far diventare poi Previti senatore di Forza Italia e Ministro della Difesa e sarà stato un altro caso il fatto che lo stesso Previti, è stato condannato per corruzione dai giudici e interdetto dai diritti civili e dai pubblici uffici. Agli italiani, piacerebbe capire una volta e per tutte, da dove provengono gli immensi capitali che hanno dato inizio, all’età di ventisette anni, alla scalata al mondo finanziario di Silvio, perché, quegli stessi italiani, ne avrebbero diritto, e ne avrebbero ancora più diritto, ogni volta che questo personaggio rilascia interviste, propone e indica candidati politici, ricopre cariche istituzionali. Anche se i reati a lui ascritti, ormai sono caduti quasi tutti in prescrizione, personalmente, continuo a chiedermi come è possibile che un figuro di tale risma, possa continuare indisturbato a prendere anche solo la decisione di andare a farsi una passeggiata, considerati i suoi trascorsi. Dopo la candidatura di Bertolaso a sindaco di Roma, peccato che lo stalliere mafioso Vittorio Mangano, definito da Berlusconi “eroe”, sia morto, altrimenti lo avrebbe candidato alla poltrona di sindaco di Milano. Chi mi lascia davvero perplesso, però, in tutto ciò, sono gli italiani che continuano a dare credito a questo personaggio, il più pericoloso e colpevole che la storia d’Italia abbia mai avuto e che, nel contempo, è riuscito a ricoprire ruoli e cariche che sarebbero destinate a persone di una levatura morale un tantinello superiore. I danni arrecati dai suoi governi, hanno prodotto le voragini di natura economica e, soprattutto, sociale, di cui paghiamo e pagheremo le conseguenze per chissà quanto tempo oltre a generare, altri personaggi politici che , in qualche modo, si sforzano di somigliargli. Roma, Milano e Napoli, insieme a tutto il resto del nostro Paese, meritano qualcosa di diverso. Lo so che nel panorama politico nazionale non sembrano esserci le caratteristiche per un “mondo migliore” ma già il fatto di evitare la destra italiana, fascista, xenofoba e invisa anche all’estero, sarebbe davvero un gran risultato.

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