Il sindaco Marino pagherà di tasca sua le spese fatte con la carta di credito del comune di Roma

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse17-12-2014 PoliticaAudizione di Ignazio Marino in Commissione AntimafiaNella foto Ignazio MarinoPhoto Fabio Cimaglia / LaPresse17-12-2014PoliticHearing of Ignazio Marino in Anti-Mafia CommissionIn the photo Ignazio Marino

“Restituisco i soldi ma vado avanti” ha aggiunto. Intanto la Procura acquisisce gli atti

Per placare le accese polemiche degli ultimi giorni il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha annunciato che pagherà di tasca sua tutte le spese sostenute con la carta di credito del Comune di Roma. Non solo. Il primo cittadino rinuncerà anche alla carta di credito intestata al Comune.
«In questi due anni ho speso con la carta di credito messa a mia disposizione dal Comune meno di 20.000 euro per rappresentanza, e li ho spesi nell’interesse della città – ha detto Marino -. È di questo che mi si accusa? Bene, ho deciso di regalarli tutti di tasca mia a Roma e di non avere più una carta di credito del Comune a mio nome». Lo ha dichiarato durante la riunione di giunta che si è tenuta nel pomeriggio. Successivamente, in una nota, ha ricordato di essere stato lui a mettere on line tutti gli atti di cui si parla in queste ore. «Dopo gli anni opachi e neri è la mia amministrazione ad aver portato trasparenza. Faccio questo gesto per i romani, non per chi mi attacca. Ma ora voglio che Roma guardi avanti, guardi all’ impegno per il Giubileo, ai cambiamenti necessari perché i cittadini vivano meglio in una città più moderna e accogliente. Da due anni c’è il tentativo di sovvertire la scelta democratica dei cittadini. Io continuerò sulla strada del cambiamento e gli stessi cittadini giudicheranno» ha aggiunto.
Intanto va avanti l’inchiesta della procura di Roma sulle spese sostenute dal sindaco dopo la presentazione di esposti da parte di Fratelli d’Italia e del Movimento 5 Stelle. I pm chiederanno a breve al Campidoglio tutta la documentazione relativa all’aumento del massimale, da 10 mila a 50 mila euro, di utilizzo mensile della carta di credito in dotazione ad Ignazio Marino.
Gli inquirenti di piazzale Clodio dovranno accertare se il sindaco abbia sostenuto spese con la carta di credito del Comune al di fuori dei fini istituzionali, come chiedono i firmatari degli esposti, e per questo motivo, oltre ad esaminare la documentazione sull’aumento del plafond sentiranno, come testimoni, anche i titolari degli esercizi ai quali fanno riferimento i giustificativi di spesa.
Il fascicolo affidato al pm Roberto Felici è per il momento privo di ipotesi di reato. Agli esposti, nei quali si parla di un presunto utilizzo arbitrario della carta di credito, sono allegati estratti conto intestati al sindaco Marino. Nell’esposto di FdI, ad esempio, si parla di cene «alcune delle quali – è detto nell’atto – probabilmente non istituzionali», e di spese «di tintoria per il lavaggio dei capi indossati in occasione di visite di Stato e ufficiali (997 euro), l’acquisto di calici e pissidi per ricorrenze e celebrazioni religiose (2.200 euro), buffet-lunch con una federazione sportiva (7.143 euro).

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