Evoluzione dei difetti del setto ventricolare nel cane e nel gatto

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Difetti isolati spesso subclinici e con tempo di sopravvivenza prolungato

Uno studio retrospettivo ha determinato il segnalamento, gli aspetti clinici ed ecocardiografici e l’esito dei difetti del setto ventricolare (VSD) diagnosticati mediante ecocardiografia convenzionale e Doppler in 56 cani e 53 gatti. I VSD erano isolati (difetti solitari) in 53 pazienti su 109 (48,6%). La maggior parte dei VSD (82/109 [75,2%]) erano membranosi o perimembranosi. Le razze canine comunemente presenti erano i Terrier e i Bulldog francesi.
La maggior parte dei VSD isolati erano subclinici (43/53 [81%]) e avevano un rapporto flusso polmonare:sistemico < 1,5 (24/32 [75%]). Il diametro del VSD e il rapporto diametro VSD:diametro aortico erano significativamente correlati al rapporto flusso polmonare:sistemico nel cane (r = 0,529 e r = 0,689, rispettivamente) e nel gatto (r = 0,713 e r = 0,829, rispettivamente).
Un soggetto veniva sottoposto a riparazione chirurgica a cielo aperto di un VSD e veniva escluso dall’analisi della sopravvivenza. Dei restanti soggetti con VSD isolati per i quali erano disponibili dati (37/52 [71%]), nessun soggetto con malattia subclinica sviluppava segni clinici dopo la diagnosi iniziale e l’età mediana alla morte per tutte le cause era di 12 anni.
La maggior parte dei cani e gatti con VSD isolati aveva un tempo di sopravvivenza prolungato, pochi mostravano segni clinici al momento della diagnosi e nessun soggetto con follow-up sviluppava segni clinici dopo la diagnosi, concludono gli autori.

“Signalment, clinical features, echocardiographic findings, and outcome of dogs and cats with ventricular septal defects: 109 cases (1992–2013)” Eric Bomassi, et al. J Am Vet Med Assoc 2015; 247: 166–175

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